/LogoFogar.png
Sternenklang
 
/800px-Lunar_eclipse_al-Biruni.jpg.jpeg
 
"La luna è il più mutevole dei corpi
dell’universo visibile, e il più regolare nelle sue
complicate abitudini: non manca mai agli
appuntamenti e puoi sempre aspettarla al varco, ma
se la lasci in un posto la ritrovi sempre altrove,
e se ricordi la sua faccia voltata in un certo modo, ecco che ha già cambiato posa, poco o molto.”
Italo Calvino - Palomar 
 Sternenklang (il suono delle stelle) è un'installazione generativa interattiva in tempo reale.
  L’autore ha progettato un sistema che può essere installato in un parco, un giardino, uno spazio pubblico, ma anche all’interno e si integra con l’ambiente in sintonia con l’universo.
 
/IMG_1554.jpeg
 Il sistema osserva virtualmente, tramite un software planetario chiamato Stellarium, opportunamente modificato dall'autore,  la volta celeste, seguendo in particolare le stelle più luminose, i satelliti e le costellazioni. In base ai dati delle osservazioni genera eventi sonori sempre diversi, integrandosi discretamente con l’ambiente sonoro circostante.
 La densità degli oggetti sonori generati è relativamente bassa, compatibile con uno spazio esterno come un giardino e regolabile dall’operatore tramite un parametro che regola la sensibilità dell’osservazione.
 Grande attenzione dovrà essere posta alla disposizione dei diffusori nello spazio dove l’installazione verrà ospitata, in modo tale da garantire un’esperienza d’ascolto organica, in sintonia con l’ambiente. Il sistema dal punto di vista sonoro dovrà essere totalmente integrato con l’ambiente sono circostante.
 

/IMG_1555.jpeg
 
Sternenklang è costituito dai seguenti elementi:
 a) Il carillon stellare
 Fanno parte di questa sezione quei suoni generati osservando, in corrispondenza di un meridiano, la posizione delle stelle più visibili. Le stelle generano degli eventi sonori così come fa un carillon, dove i suoni vengono emessi facendo vibrare delle lamine in corrispondenza di piccole incisioni su un rullo metallico.
b) Satelliti artificiali
 I satelliti artificiali, analogamente, con il loro frequente e rapido passaggio sul meridiano, controllano dei suoni semi-continui che interagiscono con i suoni delle stelle, dialogando con essi.
c) Costellazioni
 Questa sezione include quei suoni generati osservando, sempre in corrispondenza del meridiano principale, l'incidenza delle linee delle costellazioni. Tali eventi controllano una sorta di quartetto d'archi virtuale.
d) Oggetti dello 'spazio profondo'
 Analogamente, le galassie, le nebulose, le quasar e le pulsar controllano altri oggetti sonori al loro passare sul meridiano.
 Sternenklang è innestato teoricamente su quelle concezioni dell’ascolto che concordano sulla necessità di abbandonare il mito romantico del musicista-demiurgo, per un’estetica non più soggettivistica. L’opera si presenta sotto forma d’installazione: pensare a un processo, osservare il suo comportamento e intervenire sul materiale. L'approccio è sistematico, non imperativo. Tale modo di operare implica necessariamente l'abbandono del paradigma compositivo incentrato sull'autore che dà il senso imponendolo alla sua materia. Tale abbandono significa poi che chi compone definisce semplicemente alcune regole alle quali il sistema deve obbedire in modo che lo stesso sia poi libero di generare sempre nuove strutture musicali e combinazioni timbriche.
 Come in un processo fisico, i diversi elementi, combinandosi e mutando con l’ambiente sonoro circostante, danno vita a sempre nuove 'alchimie sonore'.
 
/IMG_1559.jpeg
 
 /IMG_1551.jpg
 
Ideazione, composizione e realizzazione: Alessandro Fogar ©2015/2021
 
Assistenza tecnica: Elio Corbolante
 
Si ringrazia: Massimo Ramella, Beth Vermeer, Georg Zotti and the Stellarium developers, Angelo Fraietta, Raffaella Biasi, Gianni della Libera, Roberto Kriscak, Paola Pisani, Stazione Topolò, Moreno Miorelli. 
 
Sternenklang fa parte del progetto “Slow Light-Seeking Darkness”, in collaborazione con Klanghaus e il supporto di Kulturstiftung Karnten e AlpeAdria.